Archivio mensile:agosto 2023

Il culto dei santi nel cattolicesimo

Santi e beati, cause di beatificazione e canonizzazione hanno da sempre ricoperto un ruolo prioritario nel mondo cattolico.

L’attribuzione dei titoli di servo di Dio, venerabile, beato, santo, indagini e scoperte di virtù eroiche, l’imputazione di miracoli, l’invocazione, le suppliche e la richieste fatte presso santi o aspiranti tali, di intercedere presso il Signore per ottenere un quache beneficio materiale e non, lasciano per lo più il tempo che trovano nel mondo spirituale, aduso a differenti costumi e codici di comportamento.

Nondimeno,in questo mare magnum mondano di culti grossolani paralelli, è opportuno fare premesse pertinenti e precisazioni conseguenti.

Il cielo del Signore consta di società angeliche che raggruppano una pluralità di angeli aventi una eguale attitudine o indole.

Non esistono angeli creati tal quali dal Signore, né esistono angeli ribelli, successivamente precipitati nell’inferno. Uomini e donne di tutte le età al termine della loro vita nel mondo sono elevati al cielo, ovvero si precipitano all’inferno (anch’esso distinto in una pluralità di società secondo il male caratteristico di cui si fanno portatori) per volontà propria conforme alla qualità dei mali di cui si sono macchiati nel mondo.

All’interno di ogni società angelica vale la regola dell’armonia e della condivisione dei pensieri; non esistono opinioni discordanti, non ha senso parlare di maggioranza o minoranza tra gli angeli, vige solo l’unanimità, che risulterà a noi in una qualche misura comprensibile se paragonata alle idee usuali nel lessico cattolico, dei cori angelici e della comunione dei santi.

Nel pensiero e nella sapienza angelica, che oltrepassano le barriere dello spazio e del tempo, ogni soggetto e oggetto è univocamente determinato senza alcuna possibilità di smentita, dubbio o incertezza; pane al pane, vino al vino; ogni cosa è, o non è.

Fatte queste premesse, deve ritenersi che le invocazioni, le suppliche e le richieste di intercessione che nel mondo si rivolgono ai santi, sono avvertite nel cielo alla stregua di sgradevoli stonature e disarmonie, nella misura in cui si attribuisce ad altri meriti e virtù che debbono attribuirsi esclusivamente al Signore, offuscandone con ciò il suo culto.

Ma, quanto già chiarito da Swedenborg per la Madonna, dobbiamo ritenerlo valido anche per tutte quelle persone dichiarate sante/beate/veneralbili nel mondo, e assunte in cielo in quanto abbiano condotto una vita autenticamente conforme al Divino ordine (non di rado, i decreti papali di attribuzione della santità non hanno impedito ai beneficiari di precipitarsi all’inferno al termine della loro vita, condotta nel mondo con modalità indegne del Signore e del suo cielo).

Gli angeli dichiarati santi nel mondo, proverebbero ribrezzo e orrore – non desiderando giammai sostituirsi al Signore – per tutta la mole di suppliche e richieste rivolte loro da qui. Perciò gli stessi destinatari delle suppliche sono tenuti indenni e ignari di ciò.

Quale effetto possano sortire tali suppliche non è materia di indagine di questo diario. Nondimeno, sulla scorta dei resoconti dei meritevoli e preziosi preti, cattolici e non, che praticano l’esorcismo sulle persone bisognose di liberazione dal male, possiamo ragionevolmente ritenere che preghiere e rituali eseguiti con cuore sincero, volontà benigna e animata dall’impegno attivo nel riconoscimento delle proprie debolezze e nel resistere alle tentazioni, seppure condotte a mezzo suppliche ai santi e alla madonna, sortiscono senz’altro l’effetto sperato, in quanto mezzi e finalità sono conformi alle leggi della Divina Provvidenza.

Da ultimo, possiamo ritenere ragionevolmente che ai fedeli devoti al culto di uno o più santi, tale condotta non sarà imputata quale colpa, considerato che il culto dei santi e della madonna costituisce una parte consistente del culto cattolico che, qualora separato da essi causerebbe l’immediata distruzione della chiesa cattolica e l’abbandono e l’allontanamento dei fedeli dal Signore, e questo è un male che il Signore non permette mai, e fa in modo che il mondo cattolico – giunto nella fase terminale e critica della sua esistenza – sia traghettato nel modo meno traumatico possibile verso l’instaurazione di una chiesa cristiana più autentica che si dovrà avvalere dei resti sani e autentici della chiesa declinante.

Semmai, a margine, non può escludersi l’imputazione di responsabilità specifiche alle gerarchie cattoliche che hanno introdotto tali culti paralleli e pseudo-idolatrici.

E’ facile invece pensare che tutti i cattolici degni del cielo e devoti al tale o tal’altro santo, a fine vita, siano accolti in cielo da angeli con parvenze simili ai destinatari delle loro ricorrenti invocazioni, salvo poi essere adeguatamente istruiti per gradi sulla forma e sulle qualità del cielo e sulle leggi del Divino ordine.